Come i filtri facciali stanno alterando la nostra concezione della bellezza


Negli anni precedenti ci siamo confrontati con modelle, celebrità, atleti e anche se “sembravano perfetti” erano persone reali.

Oggi ci confrontiamo con immagini online perfettamente filtrate e impeccabili di amici, conoscenti e persino di noi stessi. Con i recenti progressi nell’editing, tutti hanno la possibilità di essere aerografati, non solo le celebrità.

La proliferazione di volti perfezionati online ci sta allontanando sempre di più da quella cruda umanità.

L’ideale è diventato ottenere la versione di noi stessi filtrata e photoshoppata anche nella vita reale, utilizzando prodotti di bellezza che ci illudono di funzionare e interventi chirurgici per alterare i nostri tratti.

L’impatto meno ovvio, ma forse altrettanto preoccupante, è l’ascesa di queste app di fotoritocco.

L’ultimo esempio?

Lensa, che genera avatar digitali da semplici selfie.

Lensa è circolazione dal 2016, ma l’app è cresciuta in popolarità solo nell’ultimo periodo, raggiungendo oltre 25 milioni di download e portando l’azienda alla metà del suo profitto annuo totale di 16.2 milioni di dollari, di cui 8 solo a dicembre (qui le statistiche).

Ma il desiderio di controllare il nostro aspetto non è una novità. Dalla rivoluzione industriale il corpo è stato sempre più trattato come una macchina e un luogo di mercificazione.

Il contouring ad esempio, non è una semplice tecnica che accentua le caratteristiche umane, ma è piuttosto utilizzato per ricreare quella luce eterea che potevi vedere sul volto delle donne nei primi film di Hollywood. Che in realtà poi, veniva dato da telecamere di bassa qualità.

Anche l’aumento di trattamenti per il viso a radiofrequenza, strane maschere luminose a LED e l’uso della tecnologia della NASA nei cosmetici, spaventa di brutto.

Si trascorrono preziose ore propria vita e si spende parecchia energia cercando di “aggiustare” difetti o immaginari dell’ aspetto, usando il trucco, la chirurgia, l’esercizio, le procedure cosmetiche e così via.

Ci consideriamo macchine che possono essere modificate e migliorate, piuttosto che accettare la nostra cruda umanità.

Quello che stiamo ripetendo è praticamente lo stesso errore umano che ha avuto la presunzione di conquistare e “controllare la natura”.

Ma: non siamo noi stessi la natura?

Ideali di bellezza fantascientifici

Anno 2154.

La Terra conta 20 miliardi di persone e umani affamati di risorse lottano con la popolazione indigena Na’vi, determinata a preservare la bellezza naturale del pianeta.

Oggi gli alieni Avatar appaiono meno impressionanti e più simili a noi, perché nei 13 anni trascorsi dal loro debutto, abbiamo sviluppato la tecnologia per trasformarci istantaneamente in fantastici avatar online.

Avatar magici e apparentemente innocui è il modo in cui stanno contribuendo a un ideale di bellezza sempre più ispirato al digitale, sempre più distaccato dall’umanità.

Gli ideali di bellezza hanno sempre fatto sentire le persone deluse dal proprio aspetto, ma ciò che è diverso oggi è che avendo gli strumenti per immaginare visivamente il sé perfetto, la fantasia sembra e ripeto sembra, più raggiungibile. 

I medici chirurghi e gli psicologi lo affermano: i pazienti si sentono meno sicuri e hanno più ansia legata all’aspetto quando si guardano allo specchio o scattano foto senza modifiche. Ideali estetici irrealistici creano vulnerabilità e possono portare a gravi problemi emotivi e comportamentali.

Oggi anche le persone “comuni” ricevono Botox, filler e procedure chirurgiche in quantità record.

I chirurghi plastici riferiscono che gli interventi chirurgici dei loro pazienti sono motivati ​​dal desiderio di avere un aspetto migliore nei selfie.

La situazione è molto complicata perché oggi non stiamo solo confrontando noi stessi con gli altri, ma ci stiamo confrontando con un’immagine di noi stessi che ci mostra come ‘dovremmo’ essere.

Depressione, ansia, dismorfismo corporeo e facciale, alimentazione disordinata, autolesionismo. Tutte malattie psicosomatiche che in questo momento stanno schizzando alle stelle.

La bichectomia meglio nota rimozione del grasso buccale è l’ultimo trend della chirurgia estetica, in cui il grasso della guancia viene rimosso per creare un aspetto scolpito dello zigomo.

Ma l’estremo incavamento delle guance non è una caratteristica umana e anzi, in passato era sinonimo di povertà, fame e malattia.

Tutto è cominciato con il contouring, ma siamo rapidamente passati da qualcosa di apparentemente innocente come il trucco a qualcosa di così invasivo come la rimozione del grasso con la chirurgia plastica.

Il problema è che una volta che inizi non ti fermi. Più cerchiamo di controllare il nostro corpo, più ci sentiamo fuori controllo mentalmente e fisicamente.

C’è la preoccupazione che la proliferazione di immagini irrealistiche di noi stessi possa isolarci ulteriormente.

Quando la maggior parte delle immagini che stiamo assorbendo online viene modificata, sia attraverso l’uso di un’app per l’alterazione del volto o il sottile mascheramento di un filtro quando scatti una foto di qualsiasi cosa, i tuoi input vengono tutti modificati.

Sebbene l’utilizzo delle app delle foto possa portare a un aumento della fiducia a breve termine, non dura e perpetua il loro ciclo di angoscia e controllo compulsivo e correzione.

Un problema collettivo a discapito di tutti

È molto più facile modificare il proprio corpo per adattarlo all’ideale della società piuttosto che modificare la società per riflettere i veri corpi umani.

Man mano che sempre più persone comprano interventi chirurgici e manipolano i loro volti, questo diventa un problema collettivo.

Anche se non ti interessa la chirurgia personalmente, sta potenzialmente influenzando il tuo futuro benessere mentale ed emotivo perché sta influenzando il modo in cui la società ti vede e ti tratta.

È accaduto per i peli, che hanno cominciato a diventare un problema per le donne e che oggi involontariamente non possiamo tollerare. È accaduto con il grasso corporeo che è stato demonizzato e discostato dalla bellezza. Stessa sorte per i capelli bianchi, un processo naturale che si trasforma in vergogna.

Sarà così anche con rughe, brufoli e altre imperfezioni, diventeranno inaccettabili e faranno spazio alle avatar face.

Questo ideale di bellezza sempre più irraggiungibile è una preoccupazione per tutti. A breve in assenza di ritocchi estetici saremo emarginati.

La bellezza autentica è l’unica forma espressione

Non ho mai creduto in chi altera il proprio volto con il trucco e lo vende per forma di auto espressione e libertà.

Per me la libertà nel trucco è quando non ti senti in dovere di usarlo.

Proviamo a contrastare l’idea della perfezione e ad abbracciare la nostra bellezza naturale. Proviamo insieme ad incoraggiare ad uno stile di bellezza più naturale, più puro e autentico.

Quando torni all’essenzialità delle cose impari a connetterti con la vera bellezza.

Un tempo la bellezza autentica era la più pura forma di espressione di sé e serviva a connettere la comunità. La capacità della bellezza di fare queste cose è ancora lì e non dobbiamo farcela scappare.

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