Slow Beauty è il movimento che ci aiuta a “rallentare” il lavaggio del cervello messo in atto dal mercato della bellezza
La Slow Beauty è un pacifico movimento di “ribellione”.
Ma non è solo questo, è una liberazione di cui abbiamo tutti bisogno.
Ciao, sono Monia, sono una truccatrice e incoraggio le persone ad approcciarsi a routine di bellezza più semplici, efficaci e consapevoli.
È così che definisco la Slow beauty, un movimento che in modo pacifico lotta per diffondere la bellezza naturale.
Avrai già sentito dello Slow Living o Slow Life, quello stile di vita che cerca un equilibrio tra il caotico mondo attuale e lo stato naturale delle cose.
La Slow Beauty ha un concetto simile e credo che necessiti della nostra attenzione adesso più che mai.
In poche parole questo movimento consiste nel ridurre gli sprechi e dare più valore al rituale di bellezza a partire dal processo di produzione dei cosmetici, ma aiuta anche a praticare il benessere e la cura di sé in connessione con la natura.
L’industria cosmetica ci controlla con il “brainwashing”
Nell’ultimo decennio è successo qualcosa di assurdo, l’industria della bellezza si è trasformata in quella dell’eccesso.
Sembra che stia seguendo le orme della moda: alti volumi di prodotti, tempistiche di produzione brevi e un’offerta infinita di “novità” che serve a sovralimentare la mentalità del consumismo.
E produrre una barca mega galattica di soldi, aggiungerei.
Peccato però che forse inconsapevolmente (o forse no) stiamo contribuendo al nostro stesso suicidio.
Infatti secondo l’EPA (Environmental Protection Agency) le industrie dei cosmetici e della cura personale sono responsabili di oltre un terzo dei rifiuti delle discariche.
Cosa ci rincuora in tutto ciò?
Che in risposta a questo magma, persone come te e me (speriamo che continuino ad aumentare sempre più) stanno realizzando la gravità della situazione.
Questo ha fatto si che nascesse la Slow Cosmetique.
Un’associazione internazionale senza scopo di lucro, che sensibilizza i consumatori su ciò che chiamiamo:
il ‘lavaggio del cervello nella cosmetica’ o ‘brainwashing cosmetico’.
Ma di questo parleremo più avanti, prima conosciamo meglio la Slow Beauty.
La Slow Beauty è l’antitesi dell’industria cosmetica
Slow beauty, Clean Beauty, Organic beauty, Green, Zero waste, Zero impact, Plastic free, Vegan…il marketing a volte è capace di rovinare ogni buona intenzione e fa di tutto per rincoglionirci.
Scusa il francesismo, ma è la verità.
Tuttavia se c’è una cosa su cui ti posso tranquillizzare è che la Slow Beauty è tutt’altro che una trovata milionaria anzi, sta raccogliendo i cocci che il marketing aggressivo si è lasciato dietro per anni.
“La Slow Beauty ci invita a enfatizzare la bellezza interiore, a prendersi cura della pelle senza voler cambiare tante cose.
A valutare la trasparenza dei brand e a non accettare i metodi di pubblicità ingannevoli e sleali. Infine condanna i cosmetici che non rispettano l’uomo, gli animali o il pianeta”
In sostanza è l’antitesi della sua industria ossessionata dalla sovrapproduzione e dal consumo eccessivo. Proprio come lo Skin Minimalism.
Si tratta di un approccio più coscienzioso al consumo ed è in contraddizione con tutto ciò che ci è stato “insegnato” o meglio dire “inculcato” fino ad ora, sulla bellezza.
I principi in comune con lo Skin Minimalism
Chi pratica lo Skin Minimalism può rispecchiarsi anche nella Slow Beauty, o viceversa. Entrambi celebrano la natura, il benessere e il ritorno all’essenziale.
- Aggirare le mode momentanee a favore degli evergreen destinati a durare nel tempo
- Prediligere ingredienti e pack sostenibili al fine di diminuire l’impatto ambientale
- Enfatizzare la propria bellezza naturale
- Puntare sulla qualità piuttosto che sulla quantità
Se questi punti ti ricordano già qualcosa significa che hai studiato!
Sono tutti principi dello Skin Minimalism.
La Slow Beauty è per chi vuole fare la differenza nel mondo
A livello globale, il packaging è un’industria multimiliardaria.
Solo per i prodotti di bellezza si producono 120 miliardi di confezioni all’anno e solo il 7-9% della plastica viene riciclato.
Ecco perché ridimensionare e ridurre sono concetti essenziali della Slow Beauty.
Significa che invece di avere 12 vasetti di creme idratanti e sieri, ne basteranno tre. E quei tre saranno fondamentali per equilibrare e proteggere sia noi che il nostro pianeta.
La Slow Beauty è sinonimo di bellezza non tossica, più trasparente, una visione basata sull’autenticità, sul benessere fisico, mentale.
Chi si approccia ad essa ha una forte volontà di fare la differenza.
Per come la vedo io, la Slow Beauty è come lo Skin Minimalism:
un percorso che si compie a piccoli passi, iniziando da piccole azioni quotidiane come la cura di sé consapevole.
Anche io sto facendo questo viaggio di ritorno all’essenziale e la trovo un’esperienza bellissima, che ti cambia dentro e soprattutto che ti restituisce un senso di pace interiore.
Confesso che in passato non ero così attenta, ma da quando pratico lo Skin Minimalism mi sto impegnando a scoprire i brand ecosostenibili che mi piacciono e a preferire cosmetici a basso impatto ambientale.
Il fatto è che quando sali a bordo capisci che ognuno di noi può essere l’innesco a ciò che può fare la differenza.
La Slow beauty aiuta a rimanere giovani sia fuori che dentro
L’industria della bellezza ci ha sempre venduto soluzioni a scadenza breve, ci ha fatto correre e affannare nella lotta contro il tempo.
La filosofia della Slow Beauty ci insegna invece che lo scorrere del tempo e il processo di invecchiamento risiedono nei ritmi della natura, che per noi è una forza con cui lavorare insieme.
La filosofia della bellezza lenta risiede proprio nell’idea di rimanere giovani.
Celebra la consapevolezza, l’espressione di sé e permette di riformulare gli ideali sulla bellezza in generale.
La Slow Beauty è un passaggio di cui tutti abbiamo bisogno, verso regimi di bellezza più lenti e semplici che funzionano meglio per noi e la nostra pelle.
Questo movimento però ha anche un significato più profondo e aiuta chi lo segue a praticare il benessere e la cura di sé in connessione con la natura.
Questo infatti incoraggia anche l’uso di prodotti multisensoriali, per supportare il proprio benessere mentale e vivere un modo sereno di stare nel mondo.
Ok ma adesso che abbiamo ben chiaro il concetto di Slow Beauty, la domanda è:
Come possiamo rallentare il mercato della bellezza?
Come mettere in pratica la Slow Beauty e rallentare il mercato
Beh certamente significherà leggere oltre un claim e indagare oltre delle storie instagram.
Significa informarsi e investire in marchi che sono trasparenti e coerenti con la filosofia che professano.
La buona notizia è che sempre più brand stanno andando verso la filosofia ‘clean’, la brutta è che pochi invece adottano la filosofia ‘slow’.
In che senso?
Gran parte di loro sono ancora proiettati nella politica di espansione. In pratica producono più prodotti possibili, spesso anche inutili.
Sono pochissimi i brand davvero SLOW e sono ancora di nicchia, talvolta sconosciuti del tutto in Italia.
Ahhhh mia cara Italia, sei un bellissimo paese sempre fermo con le 4 frecce ad un semaforo rosso per lavori in corso…
Ma questo ovviamente non ci impedisce di fare qualcosa: ora vediamo come mettere in pratica la Slow Beauty.
1. Evita gli articoli a basso costo
Quando un prodotto viene venduto quasi per niente, significa che anche i lavoratori che creano quel prodotto sono stati pagati quasi per niente.
Ci hai mai pensato?
Una ricerca pubblicata nel 2019 da Terre des Hommes Olanda “Child Labour in Madagascar’s Mica Sector” è emerso che in Madagascar il 50% dei lavoratori che estraggono la mica ha dai 5 ai 17 anni.
Qui il lavoro minorile è dilagante anche per altri ingredienti cosmetici molto comuni come burro di cacao, burro di karitè e cera di carnauba.
E purtroppo le condizioni di lavoro non sono pessime solo per i bambini: i lavoratori adulti di tutto il mondo ricevono salari ridicoli (meno di $1,90 al giorno) per realizzare prodotti a basso costo che noi consideriamo delle “occasioni”.
Lasciar stare questi marchi significherebbe eliminare questa sofferenza inutile e migliorare la vita di coloro che sono coinvolti nella creazione dei prodotti low cost.
2. Scegli prodotti longevi che per te rappresentano degli evergreen
Dobbiamo evitare di acquistare ogni nuova collezione e selezionare solo i prodotti che durano nel tempo evitando quelli di massa e facilmente sostituibili.
Credi nell’utilizzo di ingredienti di qualità e nei prodotti che sai di poter utilizzare a lungo e che ti piacciono davvero in modo da protrarli nel tempo e generare meno rifiuti.
La soluzione resta sempre limitare gli acquisti alle cose essenziali e magari puntare su prodotti multiuso.
3. Quando possibile prediligi formule e pack ecosostenibili
Siamo davvero disposti a pagare un prezzo elevato come la qualità della vita pur di apparire?
Mentre nel mondo dilaga il caos più totale, non siamo mai stati così preoccupati di ciò che stiamo consumando e di come questo stia peggiorando vari aspetti della vita.
Ormai lo sappiamo, l’unico obiettivo delle aziende è il profitto e tutti ne paghiamo il prezzo.
Quindi rallentare il mercato della bellezza significa anche dare più importanza all’impatto che i nostri acquisti hanno sulle persone, sul pianeta e sugli animali.
4. Connettiti con la tua bellezza e goditi ogni cambiamento
Questa pandemia ci ha dato una possibilità: capire quanto sia curativo rallentare tutto.
Prenderci il tempo per goderci i momenti della nostra vita, compresi i regimi di bellezza.
Semplici, che non richiedono stress, ma anche piacevoli, in modo da portarli avanti con costanza e iniziare a vedere un cambiamento positivo.
Rallentare e semplificare i rituali di bellezza quotidiani può migliorarti dentro e fuori.
Perché quando ci prendiamo cura di noi stessi in modo profondo, siamo più in grado di prenderci cura degli altri e della vita stessa, di conseguenza sperimentiamo relazioni autentiche con chi ci sta intorno.
Migliora la tua consapevolezza e metti in primo piano la tua individualità
In un’epoca in cui le donne (ma non solo) vengono bombardate dalla televisione, dai media e dalla pubblicità con immagini di bellezze standardizzate, la slow beauty ci invita a liberarci da queste catene per tornare a essere totalmente noi stesse.
Come società, abbiamo perso la felicità a furia di andare alla ricerca di questa utopica perfezione.
Tutti vogliamo presentarci nel mondo come la migliore versione di noi stessi, senza comprendere che questo è un processo in continua evoluzione destinato a non raggiungere mai la perfezione.
Dovremmo riconoscere che dare priorità ai sentimenti, alle esperienze, al tempo in compagnia ha molto più valore dell’apparire e del possedere.
E chi è consapevole di sé e della propria bellezza non ha bisogno di nessuna di quelle cose.
Conclusione: la Slow Cosmétique è un’associazione internazionale senza scopo di lucro
All’inizio dell’articolo ho accennato alla Slow Cosmetique, un’associazione ideata in Belgio nel 2012 da Julien Kaibeck.
Questa promuove la Slow Beauty come un movimento di lotta militante per una cosmesi più trasparente, più verde e più ragionevole sia nelle sue promesse che nella sua commercializzazione.
Come ti dicevo in Italia siamo un po’ indietro su questo, tuttavia se vuoi aderire al movimento e facilitare i tuoi acquisti puoi utilizzare e-commerce dedicati a prodotti sostenibili come: eccoverdebio.it
Inoltre puoi consultare il sito slowcometique.com per conoscere tutti i marchi Clean e Slow di nicchia.
Se ci tieni a ricorrere ai brand ecosostenibili fai attenzione a quelli che professano l’ecosostenibilità ma che non la praticano con i fatti. Fare i compiti in anticipo aiuta sempre ed è importante per diventare più consapevole e scoprire in cosa credi.
Comunque ridurre gli acquisti e aumentare la longevità dei prodotti è qualcosa che puoi cominciare oggi stesso se vuoi contribuire a spezzare il ciclo.
Piccoli passi quotidiani possono aiutare a inaugurare un cambiamento.
Rallentare è un modo per elevare la quotidianità, è una forma di autostima, una cura che allevia l’ansia, aiuta il sonno e offre un senso di controllo, in un mondo che sembra tutt’altro che in ordine.
E beh probabilmente il campo della bellezza non è l’unico in cui dovremmo mettere un freno.
Un bacio, Monia.
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